martedì 2 ottobre 2012

Impressioni di ottobre sul piano Amc



Tutti ne parlano ma pochi conoscono il suo contenuto. Il modus "conoscendi" del nuovo piano industriale dell'Amc segue ormai il destino mediatico riservato ad ogni proclama dell'amministrazione di turno: una serie di vive e vibranti soddisfazioni della maggioranza, qualche riserva da parte delle opposizioni, la presa d'atto da parte di certa stampa che si limita a riportare il tutto senza entrare nel merito delle questioni e senza esercitare il diritto-dovere di informare e, quando necessario, criticare. Ma cosa dice il nuovo business plan della municipalizzata dei trasporti di Catanzaro già approvata dal consiglio comunale con 20 voti a favore e 9 astenuti? Un primo appunto riguarda più la forma che la sostanza, dato che lo stesso piano industriale non è stato pubblicato né sul sito del Comune (men che meno allegato alla delibera consiliare che lo approvava) né su quello ufficiale dell'Amc, ma questa non è assolutamente una novità dato che per trasparenza in città si intende giusto quella di qualche bellezza  da guardare su Corso Mazzini.
Abituato ormai a questo (mal)costume, mi soffermo allora su un punto che interesserà soprattutto a chi quegli autobus dovrà prenderli, ossia l'aumento del costo del biglietto. Si passa dai 60/80 centesimi attuali ad un euro tondo tondo. Nessun riferimento ad un eventuale surplus in caso di acquisto del ticket sul mezzo (che già ora costa un euro), né tantomeno  di eventuali sconti per acquisto di biglietti in pacchetti da dieci ( attualmente al costo di 60 cent ciascuno). Un aumento sensibile del costo, non c'è che dire, dovuto in parte all'aumento  del carburante, ma è strano come per quest'ultimo ci si lamenti ogni giorno mentre per l'ennesimo aumento cittadino (dopo Tarsu, Imu e tariffe sull'acqua) nessuno gridi allo scandalo. 
Altro elemento mancante nel piano è un qualsiasi cenno al deficit di partenza  (che nel 2010 era di 2.143.915,00 euro), né alle cause che l'hanno prodotto, soffermandosi genericamente sulla crisi del trasporto urbano e sui maggiori costi di produzione rispetto a quello extraurbano che ne compromette la stabilità dei conti. Eppure sulla passata gestione dell'Amc si era espressa bruscamente  la Corte dei Conti evidenziando "l'avvenuta verifica amministrativo-contabile dall'Ispettorato della Guardia di Finanza in cui sono emerse una serie di irregolarità tali da suggerire un deficit strutturale della gestione societaria". Un'occasione persa per la nuova gestione del trasporto pubblico che glissa sulle irregolarità per soffermarsi sul drastico calo delle vendite dei biglietti, sull'aumento delle tariffe assicurative e sulla necessità di effettuare un servizio di manutenzione e pulizia in house in luogo dell'affidamento esterno. Tutte previsioni giuste, per carità, seguite dalle buoni intenzioni di incrementare la vendita dei ticket, di ridurre i costi delle polizze degli autobus, ma che, pur nell'ipotesi di una loro attuazione, sono lontane dall'essere sufficienti a risanare l'azienda. E' lo stesso piano ad ammettere che l'unica entrata capace di dare continuità e stabilità al trasporto pubblico è quella inerente al contratto di servizio con la Regione Calabria in base al chilometraggio riconosciuto per le tratte urbane e extraurbane effettuate dagli autobus, nella speranza che quest'ultimo venga incrementato. "Ove questa previsione non dovesse realizzarsi - cito testualmente il piano- Amc si troverà nell'attuale situazione e cioè in uno stato di deficitarietà che richiederà alla Proprietà (cioè il Comune di Catanzaro) interventi annuali per mantenere la continuità sociale. Ma conoscendo la stabilità, l'affidabilità e l'immediatezza nei pagamenti della Regione Calabria, retta dall'ex sindaco del brillantissimo modello Reggio, c'è da dormire sonni tranquilli.
Anche il capitolo inerente al personale mi lascia perplesso prevedendo addirittura l'assunzione a breve di tre unità per colmare le lacune dirigenziali e del settore amministrativo. Stessa sorte, invece, non spetta ai 73 lavoratori (sostanzialmente chi contribuisce a reggere la baracca guidando i mezzi) con contratto part-time la cui trasformazione in full time dipenderà "esclusivamente dall'implementazione del contratto di servizio con le amministrazioni committenti e al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio ( previsto nel 2015)". 
Una voce cospicua di entrata è prevista dalle strisce blu, ossia i parcheggi a pagamento che nel 2010 contavano un introito di 153 mila euro, mentre nel 2011 crescevano a 299 mila e 637 euro ( dovuto all'introduzione del ticket di sosta su Corso Mazzini). Nel 2013, invece, è prevista un'entrata di 800 mila euro con il picco di un milione di euro fissato nel 2015. Tutti soldi che saranno sborsati dai cittadini se vorranno godere del lusso di parcheggiare la propria auto. A questi si aggiungano 150 mila euro che il Comune (dunque ancora i cittadini, anche se indirettamente) versa ogni anno nelle casse dell'Amc per il servizio di controllo dei parcheggi a pagamento e 100 mila euro, anch'essi annui, per un non meglio specificato "Servizio Pubblico su Corso Mazzini". 
Sul fronte costi, fatta eccezione per le assicurazioni degli autobus, non è previsto nessun decremento: stabili nel triennio saranno i costi per compensi e oneri del D.G (80 mila euro annui), i compensi per l'Amministratore unico (40 mila euro annui), i compensi ai sindaci (30 mila euro da ripartire), le spese per consulenze tecnico/amministrative (25 mila euro annui). In lieve aumento i costi per le spese telefoniche (da 9 mila nel 2013 a 10 mila nel 2015), per i cellulari (da 2.500 nel 2013 a 3.500 nel 2015) e per assistenza software (da 6.800 nel 2013 a 8.000 nel 2015). 
Per quanto riguarda gli automezzi, per ovviare alla loro carenza numerica è previsto l'acquisto di autobus a gasolio ricondizionati (cioè usati, di seconda mano diciamo) utilizzando un residuo avanzato da un fondo già stanziato nel 2010 dal Comune di Catanzaro per l'acquisto di autobus a metano. Una scelta che nell'immediatezza porterà un sicuro risparmio per le casse aziendali, ma se si considera il costo del carburante e il risparmio in termini di inquinamento ambientale è evidente che l'ago della bilancia penderà sicuramente a favore degli autobus a metano, non certo per quelli a gasolio. E sopratttutto, a cosa serve invocare la realizzazione di una stazione di rifornimento a metano per gli automezzi se poi si continuano ad acqustare autobus a gasolio?
Dulcis in fundo, ad annunciare la tolleranza zero  per i viaggiatori sprovvisti di biglietto autobus è il delegato dal sindaco al servizio Amc, Tommaso Brutto, lo stesso che pochi mesi fa veniva condannato in primo grado per aver duplicato i costi di viaggio, vitto e alloggio sostenuti in qualità di consigliere in missione presentandoli contemporaneamente per il rimborso alla Provincia e al Comune di Catanzaro. Quindi, mi raccomando, non facciamo i furbi: i biglietti si pagano!

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